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Wednesday 30 March 2016 bon.cla il 30 Mar 2016 - 15:41 | Nelle settimane recenti è proseguito il recupero della fiducia degli investitori grazie a diversi fattori. Non trascurabile è stato il ruolo delle banche centrali. La BCE ha varato un pacchetto di misure decisamente ampio nella portata e diversificato negli strumenti; tra questi l’estensione degli acquisti anche ai titoli corporate non finanziari – un passo epocale nella storia dell’istituto europeo. La reazione dei mercati non è stata inizialmente entusiasta. Le dichiarazioni di Draghi sono infatti state lette come un segnale di non voler insistere su ulteriori tagli dei tassi nel futuro, spingendo l’Euro al rialzo ed irradiando volatilità anche su altri mercati. Successivamente è invece prevalsa una lettura costruttiva, con recuperi generalizzati nelle asset class rischiose. Anche la Fed ha mostrato un volto accomodante, più cauto di quanto atteso dai mercati. Questo sviluppo ha aggiunto ulteriore forza all’Euro, che si è riportato nella parte superiore della banda di oscillazione degli ultimi mesi. Non è atteso un ulteriore rafforzamento dell’Euro dai livelli attuali, in considerazione della differente performance economica e della divergenza delle politiche monetarie in Europa e negli Stati Uniti. Un altro fattore che ha sostenuto il recupero dei mercati è stata la stringa di dati in miglioramento negli USA, dopo una partenza d’anno decisamente deludente.Le divise emergenti hanno continuato il movimento positivo partito a febbraio, portandosi in territorio positivo sull’anno. Nel corso del mese le banche centrali più importanti dei paesi sviluppati hanno avuto la consueta riunione di politica monetaria. Il quadro che è emerso complessivamente vede due fattori positivi per i paesi in via di sviluppo: un approccio di politica monetaria ancora molto accomodante e il dollaro in indebolimento. Per la versione integrale clicca qui link
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