La riduzione del rischio politico legato alle elezioni sia presidenziali che politiche in Francia ha permesso un rafforzamento dell’euro. Ad ogni modo rimane uno spazio per un lento ma prolungato rafforzamento verso il dollaro statunitense. Le migliori condizioni della bilancia dei pagamenti europea, la possibile ulteriore riduzione nel futuro degli acquisti di obbligazioni da parte della BCE, i timidi segnali di miglioramento della situazione politica e le prospettive di maggiore crescita sono fattori decisivi per la risalita della moneta unica.

Nei paesi emergenti, i dati macroeconomici hanno confermato un quadro positivo e gli investitori sembrano saper differenziare tra paesi affetti da incertezza politica (es. Brasile e Sud Africa) ed il resto della regione. Confermiamo la nostra preferenza per portafogli valutari diversificati con crescente esposizioni alle divise emergenti.

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