La banca centrale europea (BCE) ha esteso il programma di acquisto di titolo obbligazionari, riducendo l’ammontare da 60 a 30 miliardi di euro a partire da gennaio 2018, ma senza dare anticipazioni sulla fase finale del programma stesso. Inoltre il presidente Draghi ha corroborato la decisione con un messaggio molto accomodante. Anche la controparte britannica ha deciso di sorprendere i mercati con un comunicato molto conciliante, sebbene il comitato direttivo abbia alzato i tassi di 0,25%.
La FED sembra voler continuare il percorso di normalizzazione delle politiche monetarie, probabilmente alzando i tassi a dicembre. La decisione recente del presidente Trump di incaricare Jerome Powell come futuro presidente della Federal Reserve rappresenta, a nostro avviso, un rassicurante segnale di continuità. Anche il presidente della banca centrale giapponese continua a mandare messaggi orientati al sostegno dei mercati. Sebbene la liquidità iniettata nel sistema finanziario da parte delle banche centrali sia destinata a ridursi nel medio termine, il processo sarà diluito nel tempo ed accompagnato dalla chiara volontà dei rispettivi governatori di non generare bruschi movimenti dei tassi.
In aggiunta, è importante evidenziare che la liquidità continuerà ad aumentare nella prima metà del 2018, in base alle nostre stime, offrendo potenzialmente ulteriore sostegno ai mercati.

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