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BCE: tassi in territorio negativo e attivazione di un pacchetto significativo a supporto della crescita a cura di I.Spinelli
bon.cla il 06 Jun 2014 - 16:50 |
Nella riunione di ieri la BCE ha deciso, come preannunciato a maggio, di intraprendere una serie di nuove misure per fronteggiare la debolezza della ripresa ed il rischio di deflazione. Il pacchetto, composito e significativo, si articola in tre parti essenziali e correlate:

(1) Un’espansione della politica monetaria “tradizionale” attraverso un taglio dei tassi, che comporta anche la discesa del tasso sui depositi in territorio negativo, per la prima volta da parte di una banca centrale di un’area monetaria di tale rilevanza. È stato inoltre deciso di immettere immediatamente liquidità nel sistema finanziario, attraverso l’interruzione della sterilizzazione settimanale degli acquisti del programma SMP (circa 160 miliardi), e di accelerare i lavori preparatori per avviare un programma di acquisto di Asset Backed Securities;

(2) Il rafforzamento della trasmissione di tale politica monetaria più espansiva all’economia reale, attraverso una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO), orientata ai prestiti al settore privato non finanziario (escludendo i prestiti immobiliari alle famiglie);

(3) La riaffermazione della forward guidance, attraverso il prolungamento delle operazioni di rifinanziamento ad aggiudicazione piena e tasso fisso (fixed rate full allotment) fino a tutto il 2016 (precedentemente fino a luglio 2015).

Avendo ora esaurito tutte le misure non-convenzionali meno controverse, resta aperta la strada verso un eventuale programma di Quantitative Easing, che vada ad espandere direttamente l’attivo della BCE attraverso acquisti diretti di titoli pubblici e privati sul mercato secondario. Nel comunicato stampa si legge infatti che “il Consiglio Direttivo è unanime nella sua determinazione ad utilizzare anche strumenti non-convenzionali nell’ambito del proprio mandato, se necessario”. Dato lo scenario dimesso di inflazione, non si può escludere che la Banca Centrale si troverà tra qualche tempo a dover contemplare anche questo ulteriore passo non-convenzionale, tuttavia prima bisognerà valutare l’efficacia del pacchetto proposto ieri. Draghi stesso ha infatti precisato che bisognerà aspettare tre/quattro trimestri per valutarne l’impatto su crescita ed inflazione.

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